Più di tutto mi ricordo il futuro¹

1Il riconoscimento di un destino comune degli uomini, avvenuto in un momento in cui è stato anche percepito il prezzo elevato di una interconnesione generalizzata, ha creato i presupposti per un movimento planetario, che in una prima fase è orientato alla ricerca di – altrettanto necessarie – soluzioni comuni.

Nel momento in cui viene redatta la presente relazione ci sono sessanta cinque vaccini2 in fase di sperimentazione avanzata ed ottantotto in fase si sperimentazione animale, con tempistiche che apparivano impossibili all’inizio della pandemia e che testimoniano una tensione produttiva senza precedenti del mondo scientifico verso la ricerca di un rimedio. 

Pur non potendosi attribuire alla risposta verso l’emergenza sanitaria un valore etico, un valore unificante di coscienze e nazioni, si può però riconoscere nel terreno della solidarietà una sorta di investimento comune, di progetto per il futuro. La solitudine e l’insicurezza che abitano questo territorio dell’ignoto hanno suscitato una consapevolezza di comunità mondiale, dove «ci si può salvare unicamente insieme»3.

In questo quadro si accentua la crisi di certe leadership, come quella statunitense degli ultimi anni e si delinea una revisione dell’esperienza europea comune che nel recente passato è stata minacciata da tensioni e contrapposizioni. L’aspirazione ad un futuro contraddistinto da una nuova normalità che prenda le mosse dall’immunizzazione comune, offre nuove ragioni di unione ed occasioni per elaborare una progettualità nuova i cui fondamenti siano la volontà di riscatto e una nuova coscienza dei propri limiti.

L’evoluzione della politica statunitense e di quella europea rappresentano realisticamente il termometro dei cambiamenti in atto.

Le recenti elezioni presidenziali hanno rappresentato sia nello svolgimento sia nei risultati una forte polarizzazione della società statunitense, ed aprono la strada ad un deciso cambiamento nell’indirizzo dell’amministrazione USA, che sarà verosimilmente orientata ad uscire dal neoisolazionismo di questi anni ed alla ripresa di un dialogo multilaterale. Nei primi discorsi tenuti dal Presidente eletto Biden emerge la volontà di operare anzitutto una pacificazione interna, tornando allo spirito obamiano del “dissentire senza contrapporsi”4 eppoi di riconquistare credibilità nella politica estera, attraverso l’impegno a ristabilire le relazioni internazionali, cominciando con il rientro negli accordi di Parigi sul clima e nell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’elezione di Kamala Harris, prima vicepresidente donna della storia americana ha anche una carica simbolica che deriva da scelte coraggiose, dall’affermazione che la lotta per i diritti civili costituisce uno degli elementi fondanti della democrazia americana, dall’ambizione di riuscire a  “Ricostruire il futuro”.

L’Europa con l’approvazione del Piano per la Ripresa e la Resilienza5, il “Next Generation EU” in particolare, ha raggiunto un accordo storico per sostenere la crescita nel periodo 2021 – 2027 che rappresenta non soltanto l’archiviazione delle vecchie politiche dell’austerità in un ottica di stimolo Keynesiano di breve termine ma soprattutto l’abbattimento della resistenza di alcuni stati membri alla emissione di titoli pubblici dell’Unione Europea per il reperimento di risorse da destinare ad interventi nei singoli paesi.

La neo Presidente Von Der Leyen6 ricordando Simone Veil7  ha in più occasioni voluto sottolineare come le linee di indirizzo della Commissione Europea siano improntate al multilateralismo, al commercio equo e come occupi un posto centrale l’ambizione di fare dell’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.

Questa visione di Europa appare fortemente radicata nelle convinzioni dei padri fondatori, che cercarono di realizzare un’idea comune muovendosi tra le macerie del secondo conflitto mondiale, ed esprime una volontà di rafforzare politiche e istituzioni comunitarie con spirito pragmatico.

Energia e clima tornano dunque prepotentemente nell’agenda politica, per l’attualità a volte drammatica  degli argomenti, per la crescente consapevolezza dei problemi come il cambiamento climatico e l’accesso all’energia dei paesi in via di sviluppo. Le risorse energetiche, che nella storia moderna hanno contribuito in maniera determinante a disegnare gli assetti internazionali, pongono oggi questioni che richiedono risposte strutturate e politiche il più possibile condivise per riuscire ad  accrescere il peso dell’energia pulita nell’economia delle imprese e nelle abitudini del consumo8.

Il cosiddetto Green Deal europeo é un programma ambizioso che si propone di coniugare obiettivi di rilancio economico e di allargamento della base occupazionale nella fase di recovery post-Covid attraverso strategie che stimolino grandi investimenti e che trasformino le sfide del cambiamento climatico in opportunità.

Il programma avrà l’effetto di rafforzare i primati che l’Europa ha già consolidato, ad esempio nel contributo di fonti rinnovabili come solare ed eolico, così come nella quota di energia pulita consumata, che dovrebbe raggiungere il 32 per cento entro il 2030.  La rivista Science dedica il numero di metà novembre9 alla ricerca su materiali e tecnologie vitali per affrontare il problema del riscaldamento globale, testimoniando il fervore scientifico nell’affrontare un problema vitale per l’umanità, rappresentando una vitalità del mondo scientifico e produttivo nonché una grande distanza culturale da certe narrative retrograde.


  1. Salvador Domènec Felip Jacint Dalí, 1964.   

  2. Intervista alla senatrice prof. Elena Cattaneo, La 7, Piazzapulita. 11 vaccini in fase tre, 16 in fase due 38 in fase uno. 

  3. Santo Padre Francesco, Lettera enciclica “Fratelli Tutti”. 

  4. Barak H. Obama, discorso di Springfiled, 5 novembre 2008. 

  5. Recovery and Resilience Facility (RRF). 

  6. Ursula Von Der Lyen, Opening Statement in the European Parliament Plenary Session, 16 luglio 2019. 

  7. Simone Annie Liline Jacob Veil, primo Presidente del Parlamento Europeo nel 1979, ultima sopravvissuta  di Auschwitz, Accademica di Francia, Ministro, Gran roce dell’Ordine della Legion d’Onore, Cavaliere dell’Ordine Nazionale al Merito, membro del Consiglio Costituzionale dell’Europa. 

  8. Understanding the world of tomorrow through the great challenges of energy and climate change”. Simone Tagliapietra in “Energy & climate”, 26 ottobre 2020. 

  9. “Keeping cool a warming world”, Science, Vol. 370, Issue 6518, November 13, 2020.