From CSR to creating shared value

« (…) Una trama ideale, al di là dei principi dell’organizzazione aziendale ha informato per molti anni, ispirata dal pensiero del suo fondatore, l’opera della nostra Società. Il tentativo sociale della fabbrica di Ivrea, tentativo che non esito a dire ancor del tutto incompiuto, risponde a una semplice idea: creare un’impresa di tipo nuovo al di là del socialismo e del capitalismo giacché i tempi avvertono coon urgenza che nelle forme estreme in cui i due termini della questione sono posti, l’uno contro l’altro, non riescono a risolvere i priblemi dell’uomo e della società moderna. La fabbrica di Ivrea, pur agendo in un mezzo economico e accettandone le regole, ha rivolto i suoi fini e le sue maggiori preoccupazioni all’elevazione materiale, culturale, sociale del luogo dove fu chiamata a operare, avviando quella regione verso un tipo di comunità nuova ove non sia più differenza sostanziale di fini tra i protagonisti delle sue umane vicende, della storia che si fa giorno per giorno per garantire ai figli di quella terra un avvenire, una vita più degna di essere vissuta. La nostra Società crede perciò nei valori spirituali, nei valori della scienza, crede nei valori dell’arte e della cultura, crede, infine, che gli ideali di giustizia non possano essere estraniati dalle contese ancora ineliminate tra capitale e lavoro, crede soprattuttonell’uomo, nella sua fiamma divina, nella sua possibilità di elevazione e di riscatto» (Adriano Olivetti, 1955[1])


[1]Notizie Olivetti”, nr 26, aprile-maggio 1955, pagg. 16-17, in“Adriano Olivetti. Un umanesimo dei tempi moderni” Bruno Segre  Imprimatur, 2015.