Il dominio del cielo. La storia dell’industria aeronautica tra miti ed immaginario

«Sentii sul viso il vento
del volo che fece impeto a salire,
poi si fiaccò, girò come in un turbo,
piombò verso lo scrìmolo del monte.

Icaro disse: “L’officina arcana era in una
caverna del dirupo, dietro il porto d’Amniso a
levante di Cnosso, erma sul mare.

Quivi all’innaturale opera intento era il mio
padre, quivi i congegni del volo oprava senza
incude e senza maglio


Ben gli diedi travaglio e affanno, ché pareami
troppo tarda la sua fatica per il mio dèsio.

E (le penne) sapeva inflettere con tanta arte,
per imitar la curvatura della vita
, che
l’ala su la pietra inerte parea trepida e tepente e
penetrata d’aere, ventosa come fosse per rompere
dal nido o per posarsi dopo lungo volo»

(Gabriele D’annunzio, Ditirambo IV, Alcyone,  1941)

L’evento che ha dato inizio all’aviazione moderna è costituito dal primo volo di un apparecchio più pesante dell’aria, come all’epoca si diceva per distinguere gli aerei dai palloni e dai dirigibili, avvenuto nel 1903.

I primi voli di aeroplani in Italia datano 1908 e tra un paio di anni ricorrerà il 120° anniversario della costituzione dell’aeronautica italiana come forza armata indipendente.

L’aeroplano rappresenta una delle espressioni tipiche del XX° secolo ed incarna l’idea di modernità, mantenendo «una posizione importante nella vita quotidiana e nell’immaginario collettivo della nostra epoca, tanto nella dimensione civile, come mezzo di trasporto, di controllo e di soccorso, quanto, sia pure integrato da ordigni volanti e informatizzato e telematizzato, in quella militare»1.

Esso continua ad essere il prodotto di un’industria di avanguarda sotto il profilo tecnologico.

L’industria aerospaziale riveste infatti carattere strategico nelle economie avanzate, in quanto generatrice di alte tecnologie e di ricchezza ed in quanto costituisce un settore chiave in termini di equilibri politico-istituzionali.

Il ricordo delle principali tappe storiche dell’industria aeronautica in Italia, fa da sfondo alla comprensione dell’attualità e delle prospettive di questo settore industriale, di cui si riferisce nei capitoli seguenti.

1884 – 1910

L’epopea degli areostati civili e militari. Il pionierismo delle imprese italiane (Forlanini, Miller, FIAM).

1900 – 1915

Gli esperimenti e la costruzione delle macchine volanti più pesanti dell’aria. Nascita delle imprese che realizzano biplani e triplani e che avranno un ruolo centrale nella storia dell’industria italiana (Caproni, Ansaldo, Breda, Siai-Marchetti).

1915 – 1938

La prova delle armi e il decollo dell’industria italiana. La ribalta delle trasvolate di Italo Balbo e l’affermazione di un’industria trainata dalle commesse militari.

1939 – 1945

La seconda guerra mondiale ed il banco di prova per un comparto oramai formato da imprese strutturate e con una fisionomia definita (Fiat, Alfa, Breda, Caproni, Macchi, Piaggio, Savoia Marchetti).

1945 – 1949

La difficile fase post bellica, la ricerca di un’identità per un’industria nazionale contingentata. L’adesione all‘Unione Fabbriche Aeronautiche (UFA) delle imprese sopravvissute (in seguito AIA). L’adesione alla NATO (North Atlantic Treaty Organization).

1950 – 1960

L’industria italiana riparte, tra tante difficoltà, con programmi soprattutto militari su licenza statunitense.

1961 – oggi

Si riforma un assetto industriale italiano intorno a tre filoni principali:

  • i programmi NATO,
  • la realizzazione di aerei da addestramento,
  • lo sviluppo di un avanzato polo elicotteristico.

1452 – 1519

Leonardo da Vinci inventa la “vite aerea” e disegna il primo elicottero della storia.

1784

Launoye e Bienvenu presentano all’Accademia della Scienza di Parigi il primo modello di elicottero.

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1930

Corradino D’Ascanio realizza l’AT3, primo elicottero della storia moderna.

Realizzato nelle officine del Genio Aeronautico di Roma conquista i primati internazionali2 di (i) durata del volo senza scalo (8’45’’), (ii) distanza in linea retta senza scalo (1.078,60 mt), (iii) altezza sul punto di partenza (18 mt).

1952

Nella difficile fase post bellica, l’Agusta, storica impresa aeronautica, stringe un accordo con la statunitense Bell per produrre elicotteri su licenza.

Il 24 maggio 1954 il Model 47, prodotto in Italia col nome di AB47G effettua il primo volo. 

E’ un successo seguito da una serie di programmi (AB204/5/6, AB412) che ne consentono l’affermazione industriale.

1968

Inizia per l’Agusta anche una fase di costruzione su licenza di velivoli militari (Sikorsky SH3D, Boeing CH47).

1971 – 1989

L’A109, primo elicottero interamente progettato e costruito in Italia da Agusta effettua il primo volo.

Su intervento dell’EFIM (Ente partcipazioni e Finanziamento Industrie Manifatturiere)  nel 1973 viene costituito un polo aerospaziale mediante l’acquisizione di varie aziende aeronautiche.

1990 – oggi

Dopo la crisi e liquidazione dell’EFIM il comparto industriale elicotteristico passa attraverso molte riorganizzazioni e l’ingresso in Finmeccanica (oggi Leonardo), conglomerato tecnologico partecipato dal Tesoro. L’alleanza con GKN si risolve nel 2004 con l’acquisizione dell’industria elicotteristica britannica.


  1. “L’aeronautica italiana. Una storia del novecento”. P. Ferrari, 2003. 

  2. 13 ottobre 1930: Un elicottero italiano da record, “Il Sole 24 Ore” 06.02.2018.